martedì, dicembre 14

Al via il Campus dei Martinitt

Dalla cura degli orfani a sostegno per gli studenti: è stato inaugurato 13 dicembre 2010 il nuovo Campus dei Martinitt, ubicato in Via Pitteri 56 a Milano, in zona Ortica, alla presenza delle autorità per il taglio del nastro, della «banda dei Martinitt» e della storica associazione «Ex Martinitt».





Gli edifici occupati sin dal 1934 dall’istituto Martinitt, dopo 32 anni, riaprono con una funzione importante per la cultura italiana, un nuovo campus universitario, un vero modello internazionale per gli studenti del Politecnico e dell’Università degli Studi.


Due anni di lavori, 17 milioni di euro di investimento (10 a carico di Aler e 7 della Regione), sono il risultato della convenzione trentennale siglata tra Aler e Pio Albergo Trivulzio.

Un totale di 440 posti per giovani universitari fuori sede: 82 stanze singole, 170 doppie, 8 minialloggi, un centro sportivo, biblioteca, mensa, servizi compresi di pulizia camere e cambio biancheria, portineria, sorveglianza e lavanderia interna. Il tutto a costi contenuti, tra i 370 e i 425 euro al mese, per giovani universitari meritevoli e con basso reddito.

Proprio il Comune (ha aggiunto Emilio Trabucchi, presidente dell'Azienda di servizi alla persona, istituti milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio) ha imposto che la nuova struttura ospiti solo studenti a basso reddito, con voti alti e per un periodo non superiore a quello del proprio corso di laurea. Il Campus, in sostanza, ha riportato l’istituto dei Martinitt alla sua vocazione originaria, ma aggiornandola ai tempi, proponendo così una scuola di eccellenza, con i corsi più avanzati.

Il professor Emilio Trabucchi, ha fatto di tutto per i tempi di realizzazione: sono stati i più rapidi possibili.

Letizia Moratti sottolinea -“Continuiamo a scommettere sul capitale umano”, perché in questi anni di progressiva globalizzazione della cultura e dell'economia, la chiave dello sviluppo è rappresentata sempre più dalle risorse umane, ponendo l’accento sull’importanza dell’internalizzazione dell’università, fattore chiave, che contribuisce alla competitività, basata sui talenti, patrimonio delle imprese italiane. Le persone producono sempre meno beni materiali e sempre di più producono, comunicano, integrano conoscenza; quindi, le scelte e le politiche della formazione delle risorse umane sono strategiche per lo sviluppo sociale.

Docenti provenienti da tutto il mondo, usufruiranno della struttura, modello della formazione e della cultura per l’innovazione e il presidente di Aler Loris Zaffra ha fatto notare che gli ex Martinitt saranno il primo campus in stile americano su suolo italiano.

Una nuova concezione per un’importante istituzione milanese, come sottolinea il presidente della Regione Roberto Formigoni – “una seconda vita a una struttura che ha fatto la storia del Paese”.

Il campus Martinitt, grazie all’accordo siglato con il Politecnico, e per il quale l’ateneo assegnerà, tramite bando gli alloggi, offrirà agli studenti un'esperienza formativa finalizzata alla loro crescita culturale, professionale e umana, proponendo l'ideale dell'eccellenza in spirito di servizio.

L’assessore Domenico Zambetti parla proprio dell’importanza di questo spirito di servizio come centro d’attenzione per il diritto di percorso e benessere della persona, necessario in un periodo economico difficile, indicando come le sinergie e partnership tra Regione, Comune, Aler e Pio Albergo Trivulzio abbiano creato un vero sistema di “costruttori di socialità”.

L’ex rettore del Politecnico di Milano,Giulio Ballio, ricorda che a Milano è sempre più sentita la necessità di residenze per studenti, giacché la nostra città attrae sempre più iscritti provenienti da altre città o paesi. Roberto Formigoni specifica che “gli studenti stranieri o provenienti da altre regioni sono 40mila, pari al 17% degli iscritti, nei 13 atenei lombardi, ma l’offerta di alloggi è insufficiente e per far fronte a ciò, negli ultimi anni, sono stati stanziati 53 milioni di euro con l’obiettivo di offrire 1878 posti letto in più di cui 720 solo a Milano, oltre ai 1939 già realizzati”.

Il progetto CAMPUS, dunque, rappresenta un salto qualitativo, è, infatti, l'espressione della volontà di lavorare assieme per affermare una linea di formazione per alte professionalità in condivisione di responsabilità e partecipazione.





Ufficio stampa e comunicazione

Associazione Ex Martinitt

Morgana eventi








mercoledì, dicembre 1

GRANDE SUCCESSO PER IL LIBRO PHIL, FILOSOFO O PUSHER? DI CARLO MARIO CERRONI




Grande successo e soddisfazione per la prima presentazione ufficiale del romanzo di Carlo Mario Cerroni, lo scorso giovedì 25 novembre 2010, a Milano presso il Club Casablanca con il celebre scrittore Andrea G. Pinketts come conduttore della serata.

Pinketts non ha lesinato complimenti all'opera dello scrittore lecchese sottolineando l'originalità del personaggio protagonista del libro, e lo stile fresco e accattivante con cui ha saputo narrare le vicende. Un'ottima analisi del testo che ha saputo toccare tutti i punti più importanti dell'opera di Cerroni.

Phil, filosofo o pusher? si avvia ad essere un caso letterario, in poco più di un mese infatti è andato letteralmente a ruba raggiungendo un numero di copie vendute che portano il libro prossimo alla ristampa. Il libro è diventato ormai difficilmente reperibile. Una situazione che inorgoglisce e che testimonia il valore artistico-letterario di Carlo Mario Cerroni.



Phil, Filosofo o Pusher? di Carlo Mario Cerroni

Roberto Brambilla è studente modello e giovane perfetto, ma cela una seconda oscura personalità.

Di giorno impegnato con ottimi risultati alla Facoltà di Filosofia e la sera, con il soprannome Phil, fornitore di droga nelle discoteche e nei locali della Milano "bene".

Phil, così definitosi in quanto futuro filosofo, ha una sua teoria di vita. Non si considera spacciatore , ma "angelo dei sogni proibiti", in quanto offre ai suoi clienti la possibilità di uscire dalla routine quotidiana.

Si sente inoltre predatore, poichè non si accanisce più sui deboli, ma rivolge il suo cinismo e la sua "cattiveria" contro chi opprime e approfitta dei "babbioni" (gente indifesa).

La sua doppia vita trascorre tranquilla e senza incidenti di percorso, fino a quando, per una fatalità, è costretto a servirsi di un innocente e inerme ragazzo pieno di voglia di vivere. Da questo momento la sua dura corazza si incrina e il dubbio del suo non propriamente corretto stile di vita inizia a corrodere la sua sicurezza.

Romanzo duro, cinico e in alcuni punti persino troppo caustico e fastidioso, sicuramente voluto per meglio rappresentare la realtà odierna, ipocrita e finto-perbenista. I dialoghi sono perfetti e accompagnano in giusta misura la storia di questo giovane dalle due facce.

Letto con occhio attento e non solamente come puro passatempo, traspare senza ombra di dubbio la critica dell'autore verso la società odierna, dispensatrice di futilità e apparenza e molto povera di insegnamenti positivi e ideali in cui crescere e credere



Da un punto di vista tecnico letterario si può affermare che traspare in modo evidente un'approfondita ricerca stilistica dell'autore che approda al duplice risultato di una piacevolissima fruibilità del testo scritto, scorrevole, idoneo a ogni tipo di lettore e facilissimo da comprendere, e alla qualità impeccabile dei dialoghi di rara padronanza e di livello letterario davvero elevato.

I personaggi sono ben studiati, proposti in chiave credibile e assai gradevole; di varia natura così da consentire una completa esplorazione dell'universo contemporaneo in cui si muove e agisce il protagonista.

La figura del protagonista è poi originale, accattivante e sotto certi aspetti affascinante. Roberto Brambilla, dopo questo primo romanzo è già pronto per fare la sua comparsa nel mondo del cinema o della televisione anche se, il finale aperto e la piacevolezza della lettura lasciano presagire e auspicare fortemente altre nuove vicende norie di questo ragazzo dal doppio volto.



 

La copertina, ispirata alla storia, è stata appositamente realizzata da M. Falsaci, un noto artista contemporaneo. Edito da Editrice Nuovi Autori; Prezzo di copertina Euro 14,00 ; pagg. 125


Carlo Mario Cerroni.

Nasce nel luglio del 1956 a Sassari. Fin dalla primissima infanzia viaggia spesso e a lungo con i genitori e gli studi lo portano con passione ad approfondire molti aspetti della realtà quotidiana economica e sociale e a plurilaurearsi con lode in giovane età.

Trascorre quindi lunghi anni lontano dall'Italia e pubblica i suoi studi prima negli USA e poi nella Repubblica Federale Tedesca, dove ne vive in prima persona la grande riunificazione ed il successivo boom economico degli anni '90.

Nel 1998 ritorna in Italia e si stabilisce nella manzoniana Lecco dove, nella più assoluta privacy , si dedica alle sue grandi passioni che sono la letteratura, le arti figurative e la finanza internazionale come espressioni primarie di una società ormai globale.

Proprio nella sintesi di questi interessi nascono una serie di composizioni letterarie di narrativa che solo ora cominciano ad essere gradualmente presentate al grande pubblico.


Titolo del Libro: Phil, Filoso o Pusher?

Autore: Carlo Mario Cerroni

Genere: Narrativa, Noir

Editore: Editrice Nuovi Autori

Pagine : 125

Prezzo di copertina: 14 euro